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Cos’è EEAT e come migliora la tua SEO

webmaster Roma
By Alessandro De Luca

08/11/2025

08/11/2025

EEAT è un concetto usato da Google per valutare la qualità dei contenuti online.

Identificano fattori che dimostrano competenza, autorevolezza e affidabilità (EEAT).

L’acronimo sta per Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness, che in italiano significano Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità.

In poche parole, Google utilizza questi quattro elementi per capire se un contenuto è utile, affidabile e scritto da qualcuno che sa di cosa parla.

Quando cerchi qualcosa su Google, l’obiettivo del motore di ricerca è mostrarti risultati veri, chiari e basati su fonti autorevoli.

Ecco perché l’EEAT è così importante: aiuta Google a scegliere i siti e gli articoli che offrono informazioni di valore, distinguendoli da quelli poco precisi o scritti solo per “piacere agli algoritmi”.

Negli ultimi anni si parla molto di EEAT nel mondo SEO, ma non serve essere esperti per capirne l’utilità: significa semplicemente creare contenuti di qualità, scritti da persone competenti e trasparenti, che offrano risposte reali ai bisogni degli utenti.

Contenuti nascondi

1. Cosa significa davvero EEAT e perché è così importante

L’EEAT di Google è un insieme di criteri che aiutano a valutare la qualità e l’affidabilità di un contenuto online.

L’acronimo significa Experience (Esperienza), Expertise (Competenza), Authoritativeness (Autorevolezza) e Trustworthiness (Affidabilità).

Questi quattro elementi servono a Google per capire se un sito o un articolo meritano di essere mostrati nei primi risultati di ricerca. In pratica, più un contenuto è scritto da persone esperte e affidabili, più sarà apprezzato anche dagli algoritmi di Google.

2. Perché Google ha aggiunto una seconda “E” di Experience

La “E” di Experience, cioè Esperienza, è stata aggiunta da Google per dare più peso ai contenuti scritti da persone reali con esperienza diretta.

Non è un caso che questa novità sia arrivata proprio mentre l’intelligenza artificiale (come ChatGPT) iniziava a generare testi automaticamente. Con questo aggiornamento, Google ha voluto chiarire che i contenuti autentici, nati da esperienze vissute, hanno un valore maggiore rispetto a testi generici o scritti da macchine.

3. I 4 pilastri dell’EEAT spiegati in modo semplice

Esperienza (Experience)

Google premia i contenuti scritti da chi ha vissuto in prima persona l’argomento di cui parla. Ad esempio, un medico che descrive un trattamento o un viaggiatore che racconta un itinerario reale offrono un valore unico e autentico.

Competenza (Expertise)

La competenza si dimostra con conoscenze approfondite e aggiornate. Un autore esperto sa usare i termini giusti, cita fonti verificate e tratta l’argomento in modo completo. Questo aumenta la fiducia dei lettori e di Google.

Autorevolezza (Authoritativeness)

Essere autorevoli significa avere riconoscimento nel proprio settore. Google considera autorevoli quei siti o autori che vengono citati, linkati o menzionati da altre fonti affidabili. Più persone riconoscono il tuo valore, più Google tenderà a fidarsi dei tuoi contenuti.

Affidabilità (Trustworthiness)

L’affidabilità è il punto più importante. Riguarda la trasparenza e la veridicità delle informazioni. Fonti chiare, dati verificabili e un linguaggio onesto aiutano a costruire fiducia. Anche avere una pagina “Chi siamo” dettagliata o recensioni reali contribuisce a rafforzare il Trust.

4. Come migliorare l’EEAT del tuo sito

Non esiste un pulsante magico per aumentare l’EEAT, ma ci sono strategie efficaci:

  • Scrivere testi chiari, accurati e sempre aggiornati.

  • Citare fonti autorevoli e collegare contenuti tra loro.

  • Mostrare esperienze reali o casi studio.

  • Presentare chiaramente chi è l’autore e le sue competenze.

  • Curare la trasparenza e la reputazione del sito nel tempo.

L’obiettivo è offrire contenuti utili e autentici, che aiutino davvero chi cerca informazioni.

5. EEAT e argomenti sensibili: i siti YMYL

Google presta un’attenzione particolare ai contenuti chiamati YMYL (Your Money or Your Life), cioè quelli che riguardano salute, finanza, sicurezza o benessere.

In questi casi, un’informazione sbagliata può avere gravi conseguenze nella vita reale, quindi l’EEAT diventa ancora più importante. Ad esempio, un consiglio medico o finanziario deve provenire da professionisti qualificati e non da fonti generiche o anonime.

6. EEAT e SEO: il punto di incontro

L’EEAT è strettamente legato alla SEO perché Google vuole offrire risultati utili e affidabili.
Un contenuto che rispetta i principi EEAT:

  • soddisfa meglio le intenzioni di ricerca,

  • migliora la reputazione del sito,

  • aumenta il tempo di permanenza degli utenti,

  • e ottiene migliori posizionamenti nel tempo.

In sintesi, scrivere per le persone e non per gli algoritmi è la strategia più efficace per costruire fiducia e visibilità duratura.

Guarda le linee guida di Google sui contenuti utili

Come dimostrare l’EEAT sul tuo sito

EEAT è un concetto che aiuta a capire quanto un sito o un articolo siano affidabili e di qualità. Per Google, ogni contenuto dovrebbe mostrare esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità.
Non esiste un punteggio magico EEAT: non basta “aggiungerlo” al sito, ma serve creare contenuti che aiutino davvero le persone e siano scritti con chiarezza, senza termini troppo complicati o gergali.

Perché EEAT non è una soluzione miracolosa

EEAT da solo non garantisce il primo posto su Google. Significa piuttosto pubblicare contenuti che educano, coinvolgono e danno fiducia ai lettori. Se il sito dimostra serietà, competenza e trasparenza, Google lo noterà e lo posizionerà meglio nel tempo.

Ciò include:

  • Ricercare informazioni accurate e aggiornate.

  • Usare fonti affidabili e citare esperti.

  • Mostrare chiaramente chi scrive e le sue competenze.

  • Offrire un sito sicuro, facile da navigare e accessibile a tutti.

Esperienza (Experience)

Google valuta se chi scrive ha esperienza diretta con l’argomento.

Per esempio:

  • Un travel blogger ha davvero visitato il luogo di cui scrive?

  • Un recensore di prodotti li ha realmente provati?

Parole come “Ho provato questo prodotto…” o “Durante il mio viaggio…” aiutano a mostrare autenticità. I contenuti generati solo da intelligenza artificiale non possono avere questa esperienza vissuta, quindi è importante trasmettere il lato umano del tuo lavoro.

Un esempio pratico è il nostro blog Leggere ti porta in alto, gestito da me e mia moglie Federica. Qui raccontiamo itinerari in montagna, cammini e avventure outdoor, condividendo le nostre esperienze reali a passo lento e portando ai lettori contenuti autentici e vissuti sul campo.

Competenza (Expertise)

La competenza riguarda quanto l’autore conosce bene l’argomento.

  • Chi scrive è un esperto riconosciuto?

  • Ha titoli, certificazioni o esperienza comprovata?

Un sito che dimostra competenza dà ai lettori informazioni complete e precise, aumentando la fiducia. Anche una buona struttura del sito, con pagine autore ben dettagliate, aiuta a comunicare competenza a Google.

Autorevolezza (Authoritativeness)

L’autorevolezza indica quanto il sito o l’autore sono riconosciuti come punti di riferimento nel settore.

  • Google guarda quante fonti affidabili linkano al tuo sito.

  • Contano anche menzioni sui social o citazioni da esperti.

Un sito autorevole viene percepito come affidabile e rispettato, e questo è un fattore importante per il posizionamento.

Affidabilità (Trustworthiness)

L’affidabilità è il pilastro più importante. Significa che il contenuto è corretto, onesto e sicuro.
Per esempio:

  • Un negozio online deve avere pagamenti sicuri e servizio clienti affidabile.

  • Una recensione di un prodotto deve essere veritiera e utile per chi legge.

  • Articoli su salute o finanza devono essere accurati, perché informazioni sbagliate possono danneggiare le persone.

Anche la sicurezza del sito, come una connessione HTTPS valida, fa parte della fiducia che Google e gli utenti percepiscono.

Cosa dice Google sulle pagine di qualità

Le linee guida di Google spiegano chiaramente:

  • Controllare l’esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità dell’autore.

  • Valutare la reputazione del sito e dei suoi creatori.

  • Considerare se il contenuto è utile o se serve solo a manipolare il motore di ricerca.

In pratica, Google premia i contenuti che aiutano davvero le persone, indipendentemente dal tipo di sito: blog, notizie, forum o siti di recensioni.

La storia dell’EEAT

Il concetto di EEAT nasce da EAT, introdotto da Google nel 2014.
All’epoca, Google voleva capire quali siti offrivano contenuti di qualità affidabile e aiutassero davvero gli utenti.

I valutatori umani, detti quality raters, analizzavano manualmente le pagine per:

  • capire lo scopo reale della pagina;

  • verificare se il contenuto era utile e corretto;

  • controllare competenza, autorevolezza e affidabilità (E-A-T) dell’autore e del sito.

Come funzionava E-A-T nel 2014

Google spiegava che:

  • Pagine con un fine utile dovevano mostrare molta competenza, autorevolezza e affidabilità.

  • Pagine senza utilità reale, o che diffondevano disinformazione, odio o contenuti ingannevoli, dovevano avere il rating più basso.

  • Anche siti di gossip, forum, moda o umorismo potevano avere E-A-T elevato se fornivano contenuti affidabili o contributi di esperti.

L’evoluzione verso EEAT

Con il tempo, Google ha aggiunto la prima E di Experience (Esperienza), perché la prospettiva vissuta dell’autore è diventata sempre più importante.
Questo significa che non basta essere competenti: bisogna anche avere esperienza diretta sull’argomento.

Per esempio:

  • Una persona che scrive recensioni di hotel deve averci realmente soggiornato.

  • Un esperto di fitness deve aver applicato personalmente i consigli o programmi di allenamento.

L’EEAT aiuta quindi Google a distinguere tra contenuti scritti da persone reali esperte e testi generici o automatizzati.

Come Google usa le valutazioni dei raters

I feedback dei quality raters non influenzano direttamente il ranking di una pagina, ma vengono usati dagli algoritmi di Google per:

  • imparare quali contenuti sono di qualità,

  • identificare schemi per riconoscere siti affidabili,

  • migliorare il posizionamento dei contenuti utili nel tempo.

In pratica, seguire EEAT significa creare contenuti che piacciono sia agli utenti sia a Google, aumentando la visibilità e la fiducia nel sito.

Ricapitolando

  • 2014: nasce EAT (Competenza, Autorevolezza, Affidabilità).

  • Poi: aggiunta Experience → diventa EEAT.

  • L’obiettivo resta lo stesso: aiutare gli utenti fornendo contenuti utili, veri e affidabili.

  • Anche siti di intrattenimento, forum o blog possono avere EEAT alto se dimostrano qualità e fiducia.

Cosa significava E-A-T per Google

La sigla E-A-T è stata introdotta da Google per valutare la qualità delle pagine web. Le lettere significano:

  • E – Expertise (Competenza/Esperienza): indica quanto l’autore conosce bene l’argomento di cui scrive;

  • A – Authoritativeness (Autorevolezza): misura quanto l’autore o il sito siano riconosciuti come affidabili nel loro settore;

  • T – Trustworthiness (Affidabilità/Fiducia): valuta quanto le informazioni siano veritiere e il sito affidabile.

Google voleva così proteggere gli utenti da contenuti di bassa qualità o addirittura dannosi e far emergere quelli corretti e verificabili, soprattutto per argomenti delicati come salute, finanza o sicurezza.

Expertise / Competenza

L’expertise riguarda la conoscenza e l’esperienza dell’autore rispetto al tema trattato.

  • Un articolo scientifico o medico di una fondazione o istituzione qualificata avrà un punteggio alto.

  • Una storia personale, ad esempio di chi convive con una malattia, può essere molto utile e dimostrare competenza pratica.

Google valuta sempre il contesto e se il contenuto soddisfa le esigenze degli utenti.

Authoritativeness / Autorevolezza

L’autorevolezza misura quanto l’autore o il sito siano noti e rispettati nel loro campo.

  • Si basa su segnali esterni come link di qualità, citazioni, menzioni o premi.

  • Google considera anche metriche di notorietà e rilevanza dell’autore o del sito per capire quanto siano affidabili.

Trustworthiness / Affidabilità

L’affidabilità riguarda la fiducia che gli utenti possono avere nel contenuto e nel sito.

  • Google valuta se le informazioni sono corrette, oneste e verificabili.

  • Per esempio, il Better Business Bureau (BBB) è un’organizzazione che raccoglie informazioni sulle aziende e aiuta a capire se un sito è affidabile.

Indicazioni pratiche per i siti

Google dava anche consigli specifici per alcuni settori:

  • Medicina: contenuti creati da esperti o organizzazioni certificate, aggiornati regolarmente.

  • News: articoli professionali e basati su fatti, con processi editoriali solidi.

  • Scienza: contenuti basati su competenze scientifiche e consenso accettato.

  • Finanza, legale, fiscale: fonti affidabili e aggiornate regolarmente.

  • Hobby e consigli pratici: contenuti scritti da esperti o con esperienza dimostrabile.

In breve

Anche per temi più leggeri, come hobby o viaggi, è importante dimostrare competenza, autorevolezza e affidabilità attraverso il contenuto. Non serve essere perfetti, ma far capire agli utenti e a Google che il contenuto è serio e utile.

L’importanza dell’E-A-T per Google e i temi sensibili

Google utilizza i criteri Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità (E-E-A-T) per valutare la qualità dei contenuti e capire quali pagine meritano di posizionarsi in alto nei risultati di ricerca o comparire in Google Discover.

Il peso di EEAT è particolarmente rilevante per i contenuti YMYL (“Your Money or Your Life”), ovvero quelli che possono influenzare aspetti importanti della vita delle persone, come salute, finanza o sicurezza. Google vuole assicurarsi che gli utenti trovino informazioni affidabili e corrette, evitando consigli fuorvianti o potenzialmente dannosi.

  • Per la parte “Money”: siti e pagine che permettono acquisti, pagamenti online o forniscono consigli finanziari devono dimostrare autorevolezza e affidabilità.

  • Per la parte “Life”: pagine su salute, medicina, legale o questioni civiche devono garantire contenuti accurati e di qualità.

Un elemento chiave è distinguere tra Experience ed Expertise: l’esperienza personale può essere utile in alcuni casi, ma in altri serve sempre un riferimento oggettivo e qualificato.

Il Fattore EEAT nella SEO Tecnica: Strutturare il Sito per Dimostrare Credibilità

EEAT e SEO: cosa significa per le pagine web

Per posizionarsi bene su Google, un sito deve mostrare alto livello di EEAT, perché il motore di ricerca cerca di proteggere l’utente e offrirgli contenuti realmente utili.

Tuttavia:

  • EEAT non è un fattore di ranking diretto, ma un indicatore di qualità che guida l’algoritmo.

  • Non esistono punteggi numerici o metriche precise; Google cerca segnali percepiti dagli utenti come affidabili.

  • Migliorare EEAT significa quindi allineare i contenuti a questi segnali, non applicare semplici interventi tecnici.

I quality rater esaminano le pagine valutando se i contenuti sono leggibili, utili e affidabili. Questi feedback servono a Google per migliorare l’algoritmo, non per dare voti a singoli siti.

Chiarimenti ufficiali di Google

John Mueller di Google ha più volte ribadito che:

  • L’E-E-A-T non si ottimizza con dati strutturati o meta tag, ma richiede un lavoro più ampio e lungo per dimostrare affidabilità e competenza.

  • Il paradigma EAT non è un requisito tecnico da applicare al sito; serve a garantire contenuti di qualità e una buona esperienza utente.

  • Si possono anche fare test con gli utenti per capire se percepiscono il contenuto come affidabile e credibile.

In sostanza, EEAT è uno strumento concettuale che aiuta a orientare contenuti, autori e siti verso standard di qualità percepita dagli utenti e dai sistemi automatici di Google.

EEAT e l’impatto su Google e sulla SEO

Google usa il concetto di EEAT da oltre 10 anni per capire quali siti offrono contenuti affidabili e utili. Non riguarda solo argomenti delicati come salute o finanza, ma qualsiasi tipo di ricerca: Google vuole mostrare prima le fonti più sicure e competenti.

I cosiddetti quality raters – persone che aiutano Google a capire la qualità dei siti – controllano esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità per capire se una pagina risponde bene alle domande degli utenti.

10 idee sbagliate su EEAT

Molti fraintendono EEAT e pensano cose non vere. Ecco le principali:

  1. EEAT non è un algoritmo – Non c’è un algoritmo separato chiamato EEAT, ma Google cerca segnali di qualità legati a questi concetti.

  2. Non esiste un punteggio EEAT – Google non assegna numeri o voti a EEAT.

  3. Non è un fattore di ranking diretto – Non funziona come la velocità del sito o l’uso delle parole chiave: è un indicatore di qualità.

  4. Non tutti i siti devono preoccuparsene allo stesso modo – Siti su hobby richiedono meno EEAT rispetto a siti medici o finanziari.

  5. Biografie degli autori utili ma non decisive – Inserire le informazioni sugli autori aiuta gli utenti a fidarsi, ma non è un fattore tecnico per il posizionamento.

  6. Non solo siti YMYL – Anche siti di ricette o altri settori possono risentire dei core update di Google.

  7. EEAT non è nuovo – È presente nelle linee guida di Google dal 2014.

  8. Il “Medic Update” non è un nome ufficiale – L’aggiornamento del 2018 è chiamato così informalmente.

  9. EEAT richiede tempo – Migliorare la fiducia del sito non porta risultati immediati; ci vogliono mesi di lavoro costante.

  10. EEAT aiuta anche il brand – Migliorare esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità rende il sito più credibile anche agli utenti, non solo a Google.

Cosa significa tutto questo per chi gestisce un sito

  • Concentrarsi solo su EEAT non basta: servono anche ottimizzazioni tecniche, contenuti chiari e link di qualità.

  • Per i siti che hanno avuto cali di traffico dopo aggiornamenti di Google, EEAT è solo una parte del problema: bisogna guardare anche l’esperienza utente, la struttura del sito e le prestazioni tecniche.

  • Migliorare EEAT è un lavoro di lungo periodo: serve tempo per far percepire agli utenti e a Google che il sito è affidabile e competente.

In sostanza, lavorare su EEAT non è solo SEO: aiuta a far capire agli utenti che il sito, i contenuti e chi li scrive sono affidabili e professionali.

Attenzione alle agenzie o webmaster che fanno “keyword stuffing”

Alcune agenzie o webmaster cercano di ottenere rapidamente visibilità sui motori di ricerca inserendo troppe volte le stesse parole chiave all’interno dei contenuti. Questo è un tipico esempio di “keyword stuffing soft, cioè testi scritti apposta per ripetere parole chiave senza offrire valore reale a chi legge.

Google considera questi contenuti poco utili: gli algoritmi moderni riescono a riconoscere quando un testo è costruito solo per il posizionamento e non per informare o aiutare l’utente. Il rischio è che il sito venga penalizzato o che i visitatori abbandonino la pagina subito, perché il contenuto non soddisfa le loro esigenze.

In sostanza, ripetere parole chiave non è sinonimo di buona SEO: creare contenuti chiari, utili e rilevanti per le persone è sempre più importante per ottenere visibilità duratura e fiducia dagli utenti.

Come i dati strutturati aiutano Google a valutare EEAT

I dati strutturati, o markup Schema, servono a fornire informazioni chiare e organizzate a Google su persone, aziende, prodotti e contenuti presenti sul sito. Non migliorano il posizionamento direttamente, ma aiutano il motore di ricerca a comprendere meglio chi sono gli autori, quali competenze hanno e quali entità (aziende, brand, prodotti) sono coinvolte.

In pratica, inserire correttamente questi dati significa:

  • Ridurre confusione tra persone o marchi con nomi simili.

  • Mostrare collegamenti tra il sito e fonti affidabili online.

  • Evidenziare competenze, certificazioni e esperienze degli autori.

  • Dare più contesto al contenuto, rendendolo più “comprensibile” per Google.

Per esempio, se un autore condivide informazioni mediche o legali, indicare chiaramente chi è e le sue qualifiche aiuta Google a capire che il contenuto è affidabile. Allo stesso modo, chiarire i rapporti tra brand e prodotti permette al motore di ricerca di valutare meglio l’autorevolezza dell’azienda.

In definitiva, i dati strutturati non sostituiscono la qualità dei contenuti, ma sono uno strumento prezioso per comunicare a Google che il sito e i suoi autori meritano fiducia, rafforzando così l’EEAT percepita.

Segnali EEAT per Google: 8 elementi da aggiungere alle pagine del sito

I dati strutturati possono aiutare a rafforzare la E-E-A-T percepita e, come sottolinea Andrei Prakharevich, ci sono altri otto segnali concreti da aggiungere alle pagine per supportare Google nella valutazione di esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità.

Questi interventi, tuttavia, servono solo da supporto: non basta creare qualche pagina in più o aggiungere informazioni casuali. Il punto di partenza resta sempre la creazione di contenuti di qualità, idealmente scritti da veri esperti; le strategie successive servono a comunicare il valore di questi contenuti a Google, e a trarne vantaggio anche in termini di ranking.

1. Aggiungere (e curare) la biografia dell’autore

Indicare l’autore dei contenuti, anziché il brand o lo “staff”, conferisce maggiore autorevolezza agli articoli.
È buona pratica collegare il nome dell’autore a una pagina biografica sul sito, che può includere:

  • Foto

  • Nome completo

  • Titolo di lavoro

  • Breve descrizione

  • Link ai profili social

  • Esperienza e progetti pubblicati

  • Altri articoli sul sito

  • Eventuali link aggregatori (ad esempio Linktree)

Inoltre, è consigliato implementare i dati strutturati: lo schema Article nella pagina dell’articolo e lo schema Person nella pagina biografica, con proprietà sameAs per collegare altri profili dell’autore e aiutare Google a riconoscerlo come entità.

2. Aggiungere una data all’articolo

Anche se Google afferma che la data di pubblicazione non influisce direttamente sul ranking, includere la data originale e l’ultimo aggiornamento è un segnale di trasparenza e aiuta la credibilità, soprattutto per Google News. Lo schema Article può essere usato per evidenziare queste date nei dati strutturati.

3. Uso delle fonti e citazioni

Collegarsi a fonti autorevoli è un modo per dimostrare affidabilità, anche più del semplice accumulo di backlink. Alcune pratiche efficaci includono:

  • Citare correttamente esperti del settore

  • Inserire link testuali ben ancorati nel testo

  • Dare credito a immagini o materiali di terzi

  • Creare blocchi di riferimenti dedicati alla fine della pagina

Questi blocchi, anche se “noiosi” per l’utente, sono perfetti per soddisfare i criteri SEO e rafforzano l’EEAT.

4. Inserire pagine policy

Le pagine relative a norme, privacy, termini e assistenza clienti aumentano la trasparenza e sono valutate dai quality rater di Google. È utile collegarle nel footer per garantire accesso facile e coerente.

5. Fornire dettagli dell’azienda

Mostrare chiaramente chi c’è dietro il sito contribuisce all’affidabilità. Pagine utili:

  • About (vision, mission, storia, vantaggi competitivi)

  • Team

  • Sede o ufficio

  • Contatti

Anche qui i dati strutturati, ad esempio lo schema LocalBusiness, aiutano Google a riconoscere e valutare queste informazioni.

6. Gestire i contenuti generati dagli utenti (UGC)

Commenti, recensioni e domande degli utenti possono aumentare la percezione di affidabilità, ma vanno moderati attentamente. Contromisure consigliate:

  • Prevenire la creazione automatica di account

  • Moderare e revisionare commenti e recensioni

  • Bloccare contenuti spam o link dannosi

In questo modo l’UGC contribuisce positivamente all’EEAT senza introdurre rischi.

7. Servire pagine HTTPS

L’uso di HTTPS è un segnale tecnico di affidabilità, incluso nelle linee guida per i quality rater e nella Page Experience. È fondamentale avere un certificato SSL valido e aggiornato regolarmente, anche gratuito tramite Let’s Encrypt.

8. Sfruttare i segnali esterni

Segnali fuori dal sito possono rafforzare il profilo EEAT complessivo. Alcuni esempi:

  • Profilo backlink naturale e di qualità (no spam)

  • Scheda Google Business Profile completa e aggiornata

  • Rispondere alle recensioni e incentivare feedback positivi

La qualità e completezza di queste informazioni sono valutate dai motori di ricerca e dai quality rater come indicatori di affidabilità e autorevolezza del brand.

Se sei arrivato fino a qui, significa che vuoi davvero migliorare la credibilità e le performance del tuo sito web. Applicare correttamente i principi EEAT può fare la differenza tra un sito qualsiasi e un sito che Google riconosce come autorevole e affidabile.

Non basta pubblicare contenuti: serve strategia, dati strutturati, trasparenza e attenzione ai segnali che dimostrano esperienza, competenza e autorevolezza.

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